A San Francisco, in California, oltre 6mila oftalmologi erano presenti all'annuale
incontro dell'American Society of Cataract and Refractive surgery. Un appuntamento
al quale partecipano i migliori chirurghi di tutto il mondo per uno scambio di esperienze
e per conoscere i risultati delle più recenti tecniche chirurgiche e dei nuovi strumenti
e materiali usati per la microchirurgia della cataratta, del glaucoma e nella correzione
laser dei difetti visivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo.
«I chirurghi
internazionali più esperti e all’avanguardia oggi operano la cataratta usano tecniche
microchirurgiche mirate ad ottenere una qualità visiva «totale» ovvero, oltre ad
eliminare l’annebbiamento e il disagio visivo causato dalla opacità del cristallino,vengono
contemporaneamente corretti i difetti visivi preesistenti quali miopia, ipermetropia
e in alcuni casi selezionati anche l’astigmatismo e la presbiopia, una vera e propria
cura di ringiovanimento per l’occhio. Tutto ciò grazie alla stretta sinergia tra
due branche della chirurgia oftalmica, la chirurgia del segmento anteriore e quella
rifrattiva. Sicurezza, attendibilità e personalizzazione dei risultati sono gli
obiettivi raggiunti dopo anni di ricerca e sperimentazione clinica», ci spiega il
dottor Carlo Vanetti, che a Milano, insieme ad un gruppo di collaboratori, dirige
un Centro per la diagnosi e la chirurgia ambulatoriale delle patologie oculari (www.vedo.org).
Nel caso dell'intervento di cataratta, il più diffuso atto chirurgico con oltre
550mila pazienti che riacquistano ogni anno la vista, si sono compiuti grandi progressi
nella sostituzione del cristallino opaco.
«Un nuovo tipo di lente, realizzata con
un polimero che viene piegato a freddo e si distende quando raggiunge la temperatura
corporea, viene iniettata nell' occhio attraverso una incisione di soli due millimetri,
la metà rispetto al passato, eliminando la necessità di suture e riducendo al minimo
i fastidi post-operatori. Queste lenti sono dotate di un filtro anti radiazioni
UV ingrado di proteggere la retina e ridurre i rischi di maculopati e da sovraesposizione
solare. La personalizzazione nella taratura di questi cristallini artificiali consente
nella maggior parte dei casi di correggere quasi completamente i difetti preesistenti,
quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. In alcuni casi attentamente selezionati
possono essere impiegate lenti intraoculari accomodative o bifocali che consentono
la visione sia da lontano sia da vicino.
Il paziente, anche anziano e non in ottime
condizionidi salute, dopo l'intervento in anestesia locale eseguito in ambulatorio,
riacquista già nell'arco di 24 ore una buona capacità visiva. «Risultato impensabile
solo pochi anni orsono », precisa Carlo Vanetti mentre ci anticipa le nuove linee
di tendenza emerse all'incontro di San Francisco. Laureato nel 1978 presso l'Università
degli studi di Milano, dopo la specializzazione in oftalmologia nel 1982, Vanetti
ha completato la sua formazione negli Stati Uniti, a Boston, New York e San Diego.
Per primo nel 1985 ha introdotto, presso il Pio Istituto Oftalmico di Milano, la
tecnica dell'impianto di cristallino artificiale negli operati di cataratta. Tra
il 1996 e il Duemila ha aperto e sviluppato come primario, la divisione di oculistica
dell'Istituto Clinico milanese Humanitas. In questi anni ha eseguito più di 20mila
interventi di microchirurgia della cataratta, trapianto di cornea, glaucoma e trattamento
laser per miopia, astigmatismo e ipermetropia.
«Oltre ai nuovi laser ad eccimeri
- aggiunge Vanetti -l'oculista può oggi utilizzare sofisticati strumenti diagnostici
che lo aiutano a selezionare con maggiore accuratezza i candidati ideali per un
trattamento chirurgico personalizzato, assicurando così risultati sempre più precisi
e sicuri. Sono più di 700mila gli italiani colpiti da glucoma, una patologia che
si manifesta con un aumento della pressione interna dell'occhio e che se non diagnosticata
e curata può ridurre gravemente la visione. «Per questa patologia la chirurgia mini
invasiva non perforante - affermaVanetti -consente recuperi più rapidi con minori
complicanze. Microscopi operatori ad alto ingrandimento e sostanze viscoelastiche
permettono interventi ambulatoriali in anestesia locale per ricreare gli scarichi
fisiologici per il liquido in eccesso che si forma nell'occhio glaucomatoso. I Laser
argon e yag vengono usati per trattamenti ambulatoriali parachirurgici sia per i
glaucomi ad angolo chiuso, sia per quelli ad angolo aperto (argon).
Altri tipi di
laser si sono dimostrati efficaci anche nelle maculopatie degenerative senili umide.
Per questa specifica degenerazione retinica oggi si può ricorrere ad iniezioni intraoculari
di farmaci intelligenti. Farmaci che riescono molto spesso a bloccare la crescita
patologica di quei neovasi retinici che danneggiano la qualità della visione procurando
annebbiamenti e deformazionidelle immagini». Molto è stato fatto, tanti i nuovi
traguardi.